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Ottienila in modo facile e senza stress con un team di specialisti che ti supporteranno in tutto il percorso di certificazione.
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della garanzia fideiussoria per la partecipazione alle gare pubbliche.
Art. 93, comma 7, del d.lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 1, lettera a) della Legge 79/2022, comma 7 dell’art. 108 del D.Lgs. 31 marzo 2023 n. 36
nella valutazione dell’offerta, che le amministrazioni aggiudicatrici dovranno indicare nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito.
Art. 95, comma 13, del d.lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 1, lettera b) della Legge 79/2022
per tutti i Bandi nuovi in uscita, collegati al PNRR o collegati al nuovo settennato dell’UE.
per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
Art. 5, commi 1 e 2, Legge n. 162/2021;
a favore delle aziende che al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento siano in possesso della certificazione, applicato su base mensile che non può essere superiore all’1% dei contributi dovuti, né oltrepassare il limite massimo di € 50.000 annui per azienda.
Art. 5, commi 1 e 2, Legge n. 162/2021;
Indice dei contenuti
Sì è possibile.
Gli annunci sono emersi nel corso del convegno digitale organizzato da 24 Ore Eventi per Unioncamere, in collaborazione con Il Sole 24 Ore (guarda qui tutto l’evento).
Le risorse saranno gestite con un meccanismo a sportello fino ad esaurimento degli importi stanziati.
Le PMI (vedi la guida utente alla definizione di PMI) interessate potranno chiedere di fare il processo di certificazione con un ente accreditato senza doverne sostenere i costi, visto che sono stati stanziati fondi per circa 12.500 euro ad azienda.
Inoltre verrà emanato anche un secondo bando che andrà a copertura delle spese relative ai consulenti e alle società di consulenza che svolgeranno l’iter di accompagnamento alla certificazione, come noi di TMC.
Con la legge 162/2021 è stato introdotto lo strumento della certificazione della parità di genere, con l’obiettivo d’incentivare le aziende ad adottare politiche adeguate a ridurre il gap di genere.
Non è obbligatoria. E’ volontaria e secondo le norme di riferimento UNI PdR 125:2022 il sistema di Gestione della Parità di Genere prevede l’adozione di specifici KPI (Indicatori chiave di prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni.
Il rispetto dei requisiti normativi favorisce la rendicontazione sulla situazione d’impiego maschile e femminile che la Legge 162 di novembre 2021 ha reso obbligatoria per tutte le aziende, pubbliche e private, con più di 50 dipendenti.
L’obiettivo è identificare una serie di principi, ruoli, azioni, policy, processi e misure che consentano di supportare e sviluppare diversità e inclusione in azienda.
La certificazione è applicabile a tutte le aziende di qualsiasi settore.
Infatti il sistema si applica a partire dalle micro-organizzazioni (fino a 10 dipendenti) con semplificazioni per le organizzazioni appartenenti alle micro e piccole, fino alle multinazionali; nel nostro quadro sinottico potete trovare le differenze di applicazione della norma.
Clicca sulla tipologia della tua impresa e scarica il Pdf con i criteri di valutazione:
I requisiti per ottenere la certificazione di parità di genere si possono rilevare dalla norma di riferimento, la UNI PdR 125; sono state individuate le 6 aree di indicatori dalle quali sono stati sviluppati tutti i requisiti che una società deve avere per poter ottenere il certificato.
Le 6 aree sono:
1
Cultura e strategia
2
Governance
3
Processi HR
4
OPPORTUNITA’ di crescita e INCLUSIONE delle donne in azienda
5
EQUITA’ remunerativa per genere
6
TUTELA della genitorialità e CONCILIAZIONE vita-lavoro
All’interno di queste aree vi sono dei requisiti, che a seconda della grandezza della società devono essere più o meno raggiunti per poter accedere alla Certificazione.
TMC può aiutarti a sviluppare nuove strategie e nuovi obiettivi che possono permettere di raggiungere la conformità a questi punti.
Per l’ottenimento della Certificazione di parità di genere le Società devono mettere in pratica alcune azioni per attenuare le disuguaglianze uomo – donna tra lavoratori.
Per fare ciò, ed essere certi di rispettare i parametri minimi per l’ottenimento del Certificato, per prima cosa è utile individuare un Professionista (Auditor di prima o di seconda parte) che possa accompagnare la società in questo progetto, come TMC.
L’Auditor insieme all’imprenditore e ai suoi collaboratori valuterà lo stato attuale della Società rispetto ai parametri normativi, e accompagnerà passo passo tutto il percorso di assessment (valutazione) in modo che l’Auditor di terza parte (l’Ente certificatore) svolga il suo compito nel minor tempo possibile con un risparmio effettivo sui costi di emissione del Certificato.
La domanda per la certificazione è l’ultimo passo da compiere; infatti si dovrà prima provvedere a verificare la propria conformità rispetto i requisiti della norma, per evitare di dover fare l’esame da parte dell’Ente Certificatore e poi ripeterlo perché non preparati a sufficienza.
A rilasciare la certificazione parità di genere sono gli organismi di valutazione della conformità accreditati in questo ambito ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008; allo stato attuale sono circa venti, ma il loro numero è in continua salita.
Sarà cura dell’Imprenditore decidere a quale organismo rivolgersi, ed effettuare la propria scelta in base a requisiti di visibilità, importanza o economici.
Il prezzo è molto variabile e dipende dalle caratteristiche della azienda, numero di dipendenti:
L’unico modo per capire quanto si possa essere pronti alla certificazione è effettuare una valutazione della propria impresa rispetto ai parametri normativi; in questo è utile farsi aiutare da un professionista come TMC facente funzione di Auditor di prima e seconda parte, che potrà misurare lo stato attuale ed eventualmente proporre le azioni da intraprendere per arrivare alla certificazione.
Il “metodo di lavoro” per ottenere la Certificazione di parità di genere è simile a quello che si utilizza per tutte le certificazioni, ovvero:
Istruirsi in merito a cosa sia la Certificazione di Parità di genere, cosa significhi, cosa comporti la certificazione e come potrà aiutarvi nel vostro business;
Condurre in Audit preliminare, ovvero una valutazione molto dettagliata dello stato attuale della vostra Società per l’ambito del Certificato;
Confrontare ciò che avete rilevato con i requisiti normativi della UNI PdR 125, confrontando lo stato attuale con ciò a cui desiderate arrivare; in questo modo potrete capire dove e come lavorare per poter fare il vostro percorso verso la certificazione;
Pianificare e sviluppare il programma d’azione, in collaborazione con la Direzione e con tutti i collaboratori coinvolti nel processo;
Preparare la documentazione necessaria;
Formare tutti i collaboratori (a tutti i livelli) coinvolgendoli nel cambiamento inevitabile che questa norma porta con sé;
Effettuare un primo Audit interno, una verifica interna prima del vero Audit condotto dall’Ente di Certificazione;
Se fin qui tutto è regolare, potrete procedere con l’Audit vero e proprio, e ottenere il vostro certificato, altrimenti ricominciate e implementate, cambiate, integrate e fate tutte le azioni necessarie per arrivare al vostro obiettivo.
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