In occasione della Giornata Europea della protezione dei dati personali è stato commissionato a “Skuola.net” un sondaggio con cui il Garante per la protezione dei dati personali ha intervistato 2.600 ragazzi tra gli 11 e 24 anni su temi quali i social network, il revenge porn, il cyberbullismo.
Quasi due ragazzi su tre si sono iscritti a un social network prima dell’età consentita della piattaforma, pur sapendo che non avrebbero potuto. E sempre due su tre quando si iscrivono a un nuovo servizio online o accedono a una nuova app ne accettano le condizioni d’uso senza leggere mai l’informativa sulla privacy.
Se consideriamo che l’Italia è il secondo Paese della UE per numero di infrazioni e violazioni del GDPR e si è posizionata al 3° posto tra le Nazioni più attaccate dal ransomware a livello Mondiale, risulta evidente che la “consapevolezza digitale” non fa parte né della Generazioni X, né della Generazione Y, e quanto sopra descritto è la conseguenza naturale: anche la Generazione Z parte svantaggiata perché non “abituata” a ragionare in termini di sicurezza informatica e protezione dei dati personali.
Ma cosa possiamo fare quindi, per risolvere questa difficile situazione?
Il primo passo è “imparare o avvicinarci al mood” dei millennials, quindi iniziare con loro a percorrere l’ABC della sicurezza informatica; se preso come gioco avremo due vantaggi: da un lato, noi diventeremo più sicuri perché consci di aspetti precedentemente non considerati, dall’altro lato, sapremo dove e come possano “andare a finire” loro, e se saranno in gradi di trarsi d’impaccio da situazioni sgradevoli.
Capiremo l’utilità (e non il fastidio) del Parental Control, dello Screen Time ed altro, a volte (molte) da usare su noi stessi… è noto che secondo i risultati dell’indagine Changes Unipol sulle misure adottate dagli italiani sul tema Cyber Risk (pubblicati in occasione del Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea) circa 10 milioni di utenti hanno subito violazioni digitali, personalmente o ai danni di un membro della propria famiglia, cioè quasi 2 persone su 10.
Vi segnaliamo alcuni “giochi” utili per la consapevolezza della sicurezza e rischio informatico:
https://beinternetawesome.withgoogle.com/es_es/ (si può vedere anche in italiano)
https://apps.apple.com/it/app/nabbovaldo/id1551108241 (per Apple)
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.sicurezzanazionale.cybercity (per Google – Android)
Ricordiamoci che la nostra “non sicurezza” rende l’azienda dove lavoriamo meno sicura.